Anche Rai Way vuol entrare nel business delle connessioni a internet e per farlo approfitta di questo momento di effervescenza del mercato dichiarando di voler collaborare col Governo al piano sulla banda ultralarga (BUL).
“Fiber to the tower – spiega Camillo Rossotto, presidente di Rai Way – è il nome dato al progetto con cui vogliamo intercettare il traffico dati che verrà generato con l’utilizzo degli smartphone”. Rai Way intende “usare le torri come interfaccia tra la rete e gli utenti” quasi creando un hub per la trasmissione dei dati”. Ray Way, prosegue, ha una precisa Mission che è “diventare il provider italiano di infrastrutture e servizi di rete di riferimento per i broadcasters e per gli operatori di telecomunicazioni”.
L’area in cui Rai Way intende concentrare i suoi sforzi è rappresentata dal cluster D che include 4.300 città, pari a 2,3 milioni di edifici, il 15% della popolazione soprattutto nel Sud Italia e nelle aree rurali.
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