Il paradosso del rifiuto del 5G: il pericolo di fermare il progresso

Introduzione

Negli ultimi anni, il 5G è stato al centro di un acceso dibattito pubblico. Molti cittadini si oppongono all’installazione di antenne nei loro comuni, temendo impatti sulla salute o sull’ambiente. Tuttavia, questa resistenza non solo si basa su presupposti errati, ma rischia di ostacolare lo sviluppo tecnologico ed economico delle comunità stesse. In questo articolo analizziamo, con un approccio tecnico, i motivi per cui il rifiuto del 5G è infondato e controproducente.
Concetti fondamentali

Prima di addentrarci nell’analisi tecnica del 5G, è importante chiarire alcuni concetti fondamentali:

Radiazioni elettromagnetiche

Le radiazioni elettromagnetiche sono una forma di propagazione dell’energia nello spazio. Si dividono in due categorie principali:

Radiazioni non ionizzanti: hanno frequenze più basse e non hanno energia sufficiente per modificare la materia. Le onde radio utilizzate per le telecomunicazioni, incluso il 5G, appartengono a questa categoria.

Radiazioni ionizzanti: hanno frequenze molto elevate (come i raggi X e gamma) e possono modificare la struttura della materia. Non sono utilizzate nelle telecomunicazioni.

La radiazione solare ad esempio include entrambi i tipi:

  • Raggi UV (ultravioletti): possono essere sia ionizzanti (UV-C) che non ionizzanti (UV-A e UV-B)
  • Luce visibile: non ionizzante
  • Raggi infrarossi: non ionizzanti
  • Onde radio solari: non ionizzanti

Per confronto, le frequenze utilizzate nelle telecomunicazioni (radio, TV, telefonia mobile) sono tutte non ionizzanti e hanno energie molto inferiori anche alla luce visibile che riceviamo quotidianamente dal sole.

Frequenze e lunghezze d’onda

La frequenza è il numero di oscillazioni che un’onda elettromagnetica compie in un secondo, misurata in Hertz (Hz). Più alta è la frequenza, più energia trasporta l’onda, ma minore è la sua capacità di penetrazione attraverso gli ostacoli. La lunghezza d’onda è inversamente proporzionale alla frequenza: onde a bassa frequenza hanno lunghezze d’onda maggiori e viceversa.

Il 5G e l’esposizione elettromagnetica: dati alla mano

Uno dei principali argomenti contro il 5G riguarda l’aumento dell’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche. Tuttavia, i dati scientifici e normativi smentiscono questa paura:

Frequenze e potenze di emissione

Il 5G utilizza diverse bande di frequenza, ciascuna con caratteristiche specifiche di propagazione e penetrazione. È importante notare che le bande a bassa frequenza (sotto 1 GHz) hanno una maggiore capacità di penetrazione negli edifici e una copertura più ampia, mentre le bande ad alta frequenza hanno una penetrazione minore ma offrono velocità di trasmissione più elevate. In particolare:

  • Le frequenze basse (694-790 MHz) hanno un’ottima penetrazione negli edifici e coprono aree estese
  • Le frequenze medie (3600-3800 MHz) offrono un buon compromesso tra penetrazione e velocità
  • Le frequenze alte (26.5-27.5 GHz) hanno una penetrazione limitata ma permettono velocità elevatissime.

Frequenze e lunghezze d’onda

La frequenza è il numero di oscillazioni che un’onda elettromagnetica compie in un secondo, misurata in Hertz (Hz). Più alta è la frequenza, più energia trasporta l’onda, ma minore è la sua capacità di penetrazione attraverso gli ostacoli. La lunghezza d’onda è inversamente proporzionale alla frequenza: onde a bassa frequenza hanno lunghezze d’onda maggiori e viceversa.

Unità di misura delle frequenze

L’unità base è l’Hertz (Hz), che corrisponde a un’oscillazione al secondo. Data l’ampia gamma di frequenze utilizzate, si usano comunemente i suoi multipli:

  • kiloHertz (kHz) = 1.000 Hz (mille oscillazioni al secondo)
  • MegaHertz (MHz) = 1.000 kHz = 1.000.000 Hz (un milione di oscillazioni al secondo)
  • GigaHertz (GHz) = 1.000 MHz = 1.000.000.000 Hz (un miliardo di oscillazioni al secondo)
  • TeraHertz (THz) = 1.000 GHz = 1.000.000.000.000 Hz (mille miliardi di oscillazioni al secondo)

Ma vogliamo mettere a confronto le frequenze di alcuni dispositivi d’uso comune? Vediamo …

Tabella comparativa delle frequenze DVB-T e 5G

TecnologiaBande di frequenzaNote
DVB-T (vecchio)VHF: 174-230 MHz
UHF: 470-862 MHz
Sistema in dismissione
DVB-T2 (nuovo)VHF: 174-230 MHz
UHF: 470-694 MHz
Attualmente in uso
5G (banda bassa)694-790 MHzOttima copertura, velocità simile al 4G
5G (banda media)3600-3800 MHzEquilibrio tra copertura e velocità
5G (banda alta mmWave)26.5-27.5 GHzVelocità altissima, copertura ridotta

Tabella delle frequenze 4G e 5G in Italia

TecnologiaBandaRange di frequenzeNote
4G LTE800 MHz791-862 MHzEx banda TV, ottima copertura
4G LTE1800 MHz1710-1880 MHzBanda storica GSM, riutilizzata
4G LTE2100 MHz1920-2170 MHzOriginariamente 3G, ora anche 4G
4G LTE2600 MHz2500-2690 MHzDedicata al 4G
5G NR700 MHz694-790 MHzEx banda TV, liberata per il 5G
5G NR3600-3800 MHz3600-3800 MHzBanda principale 5G
5G NR26 GHz26.5-27.5 GHzmmWave, altissima capacità

Tabella comparativa delle tecnologie wireless comuni

Tecnologia/DispositivoFrequenze operativeNote
Radio AM526.5-1606.5 kHzRadiodiffusione tradizionale
RFID (LF)125-134 kHzIdentificazione oggetti
NFC/RFID (HF)13.56 MHzPagamenti contactless, tessere
Baby monitor analogici40.665-40.695 MHzModelli più basilari
Radio FM87.5-108 MHzRadiodiffusione stereo
DAB/DAB+174-240 MHzRadio digitale
Telecomandi (auto/garage)433.92 MHzApertura/chiusura veicoli e cancelli
Termometri wireless433.92 MHzStazioni meteo domestiche
Walkie-talkie PMR446446.0-446.2 MHzUso libero in Europa
GPS1.57542 GHzGeolocalizzazione
Bluetooth 5.02.4 GHzComunicazioni a corto raggio
Wi-Fi 2.4 GHz2.4-2.4835 GHzStandard più diffuso
Baby monitor digitali2.4 GHzModelli recenti
Forno a microonde2.45 GHzRiscaldamento cibi
Wi-Fi 5 GHz5.15-5.85 GHzMaggiore velocità
Wi-Fi 6E2.4 GHz, 5.15-5.85 GHz, 5.925-7.125 GHzUltima generazione

Dispositivi ed esempi pratici

Gli smartphone di ultima generazione, come l’iPhone 15 e il Samsung Galaxy S23, supportano un’ampia gamma di frequenze:

  • Bande Sub-6GHz (FR1): 600-7125 MHz
  • Bande mmWave (FR2): 24.25-52.6 GHz

Questa capacità multi-banda permette ai dispositivi di utilizzare la frequenza più appropriata in base alle condizioni di utilizzo e alla disponibilità della rete.

Altri dispositivi comuni includono:

  • Router 4G/5G: dispositivi come l’AVM Fritz!Box 6850 5G operano su bande tra 700 MHz e 3.8 GHz.
  • Wi-Fi 6/6E: lavora su 2.4 GHz, 5 GHz e, nella versione 6E, su 6 GHz.

Confronto con altre fonti di radiazione

L’intensità delle onde radio emesse da un’antenna 5G è molto inferiore rispetto ad altre fonti comuni, come i forni a microonde, i router Wi-Fi o persino le lampadine fluorescenti.

L’opposizione alle antenne 5G non trova quindi alcun fondamento scientifico solido. L’evidenza suggerisce che il 5G è sicuro e conforme agli standard internazionali per la protezione della salute umana.

Normative di sicurezza

Le normative di sicurezza per le radiofrequenze sono stabilite da enti internazionali come l’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) e seguite dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). In Europa, la Raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio dell’Unione Europea stabilisce limiti precisi per l’esposizione pubblica ai campi elettromagnetici, basati su una soglia di sicurezza 50 volte inferiore al livello considerato potenzialmente dannoso. In Italia, i limiti di esposizione sono ancora più stringenti rispetto agli standard internazionali. Il DPCM 8 luglio 2003 fissa un valore massimo di esposizione pari a 6 V/m nelle aree frequentate dalla popolazione, mentre la normativa ICNIRP consente fino a 61 V/m per le frequenze intorno ai 2 GHz. Questo significa che le antenne 5G in Italia operano con limiti molto più severi rispetto a quanto stabilito a livello globale, garantendo un’ulteriore sicurezza per la popolazione.

Cos’è il valore V/m?

Il valore V/m (Volt per metro) è l’unità di misura dell’intensità del campo elettrico generato da una sorgente elettromagnetica. Più è alto il valore, maggiore è l’energia trasportata dalle onde elettromagnetiche. Tuttavia, i limiti imposti dalla normativa italiana sono molto al di sotto delle soglie ritenute dannose per la salute.

Studi epidemiologici

Secondo un rapporto pubblicato dall’ICNIRP nel 2020, non esistono prove scientifiche che colleghino l’esposizione alle radiofrequenze del 5G con l’insorgenza di tumori o altre patologie. Uno studio della Commissione Europea ha rilevato che l’esposizione media della popolazione al 5G è di circa 1% del limite di sicurezza raccomandato.

Efficienza e riduzione dell’esposizione

Paradossalmente, il 5G potrebbe ridurre l’esposizione elettromagnetica grazie a un’efficienza di rete superiore. Le antenne 5G, essendo più numerose ma meno potenti, riducono la necessità per i dispositivi mobili di trasmettere a potenze elevate, abbassando l’esposizione complessiva.

Il rischio della “digital divide” nei comuni che rifiutano il 5G

Scegliere di non installare antenne 5G significa isolare tecnologicamente un territorio. Ecco alcuni effetti concreti:

  • Peggioramento della connettività: Il 5G non sostituisce solo il 4G, ma lo potenzia. Senza di esso, si rischia un aumento della congestione di rete e una riduzione della qualità del servizio.
  • Difficoltà per le imprese: Le aziende locali, in particolare quelle nel settore tecnologico, logistico e produttivo, necessitano di reti ad alta velocità e bassa latenza.
  • Ostacolo all’innovazione: Smart cities, IoT, telemedicina e automazione industriale sono settori che dipendono fortemente dal 5G.

5G e sicurezza: sfatiamo i falsi miti

Un altro timore diffuso è legato alla sicurezza informatica delle reti 5G. Sebbene sia vero che le reti di nuova generazione presentano nuove sfide, è altrettanto vero che le tecnologie di sicurezza si sono evolute di pari passo:

  • Crittografia avanzata: Il 5G utilizza protocolli di sicurezza più robusti rispetto alle reti precedenti.
  • Segmentazione della rete (network slicing): Consente di creare reti virtuali separate per diversi tipi di servizi, migliorando la sicurezza.
  • Autenticazione avanzata: Il 5G introduce metodi più efficaci per la protezione dei dispositivi e degli utenti.

Conclusione

Rifiutare le antenne 5G non ha basi razionali e porta con sé conseguenze negative in termini di sviluppo tecnologico, qualità della connettività e competitività economica. Affidarsi alla disinformazione significa frenare il progresso e condannare intere comunità a un futuro tecnologicamente arretrato.

La realtà è che il 5G rappresenta un’opportunità di crescita e innovazione, garantendo connessioni più veloci e sicure senza alcun rischio dimostrato per la salute. È il momento di abbandonare le paure infondate e accogliere il futuro con consapevolezza.

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