E adesso anche CCIA Europa dà ragione alle critiche sul sistema anti-pirateria all’italiana
Ma che sorpresa…
Indice dei contenuti
L’AGCOM è di nuovo nella bufera per quel pasticcio chiamato Piracy Shield. Ricordate quando lo avevo smontato pezzo per pezzo nei miei video? Beh, non ero l’unico a pensare che fosse una soluzione inidonea per il constrasto alla Pirateria. La CCIA Europa (Computer & Communications Industry Association) ha appena mandato una lettera all’AGCOM che praticamente dice un qualcosa tipo … ma che diavolo state facendo?
La CCIA, ricordo, comprende numerose aziende del settore tecnologico e delle comunicazioni, tipo Tra i suoi membri figurano aziende di primo piano come Amazon, Apple, Cloudflare, Coupang, Deliveroo, Dish Network, eBay, Google, Intel, Intuit, Meta Platforms (precedentemente Facebook), Nord Security, Opera Software, Pinterest, Rakuten, Red Hat, Shopify, TSMC, Uber, Viagogo, Waymo, X (precedentemente Twitter) e Zebra.
Perché Piracy Shield fa acqua da tutte le parti
I ragazzi della CCIA non ci sono andati leggeri. Hanno messo nero su bianco tutti i problemi che segnalo da mesi sul mio canale:
- Chi l’ha fatta? Una società legata alla Lega Serie A. Vi sembra normale? Uno dei pochi soggetti legittimati a creare delle segnalazioni.
- Come funziona? si tenga presente, prima di rispondere a questa domanda, che le specifiche tecniche sono top secret.
- 30 minuti per bloccare tutto? Troppo poco … nemmeno il tempo di verificare se la richiesta è legittima
- Google Drive bloccato per errore perché questo servizio blocca un IP, il quale è riferibile ad un server sul quale insistono diverse istanze attive, Anche legali. qualche sito “cattivo”. Geniale, no?
Quante volte ho ripetuto sul mio canale Youtube Francesco Renzo che questo sistema è una minaccia per la libertà di espressione online? Finalmente qualcuno con un po’ di peso lo dice ufficialmente.
Come combattere davvero la pirateria
La CCIA conclude dicendo che bloccare siti a livello di rete è come usare uno scolapasta per raccogliere l’acqua (ok una metafora che mi è venuta in mente a che rende bene l’idea).
- I contenuti rimangono comunque online
- Chiunque con un minimo di competenza può aggirare i blocchi
- Non funziona contro la pirateria organizzata
- Non riduce i contenuti illegali
- I pirati seri non la considerano
La soluzione? Colpire chi davvero ospita e distribuisce contenuti pirata, e proteggere i contenuti alla fonte.
Insomma…
La risposta della CCIA Europa conferma tutto quello che vado dicendo da tempo. Il Piracy Shield è nato con buone intenzioni (forse), ma è un disastro in pratica. Crea più problemi di quanti ne risolva. Ricordo che lettera della CCIA indirizzata all’AGCOM è reperibile QUI!
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